mercoledì 14 dicembre 2016

GALA' DELLA SOLIDARIETA' PER AMATRICE


Posso invitarvi a cena Venerdì 16 dicembre? Non cucinerò io ma gli chef della Federazione Cuochi del Lazio.
Hanno passato molti mesi sui campi di accoglienza (dove il campo mensa di Torrita di Amatrice è ancora operativo) e ora promuovono questo galà con un menù appositamente studiato e realizzato dai Presidenti delle Associazioni Provinciale Cuochi: 
Il "GALA' DELLA SOLIDARIETA' PER AMATRICE"
organizzato dal Dipartimento Solidarietà Emergenze Federazione Italiana Cuochi, diretto da Roberto Rosati in collaborazione con la Federcuochi del Lazio, l’Associazione Amici della Caritas e il coordinamento di protezione civile Fe.P.I.Vol, con il prestigioso patrocinio del Senato della Repubblica Italiana e della Camera dei Deputati, che si svolgerà
Venerdì 16 Dicembre alle ore 20.30
presso la Casa di accoglienza Caritas
VILLA GLORI
Via Venezuela, 27 Roma

Padrone di casa sarà il giornalista Luigi Cremona, curatore delle Guide del Touring Club.
Chi parteciperà avrà modo di degustare un menù creato a più mani, piatti dai tanti colori e sapori, in un incontro all’insegna della solidarietà.
Mozzarella di Bufala di Leonessa in pasta Kataifi
realizzato dallo Chef Elia Grillotti per l’Associazione Cuochi di Rieti
Ravioli ripieni all’Amatriciana su crema di zucca e germogli
realizzato dallo Chef Alessandro Circiello Presidente Federcuochi Lazio e dallo Chef Roberto Rosati Presidente DSE
Lombetto di suino in mantello di mele con flan di broccolo
realizzato dallo Chef Luigi Lombardi per l’Associazione Cuochi di Latina
Tortino di frolla ai sapori d’inverno con coulis di lamponi e arancia
realizzato dagli Chef Graziella Sangemi e Pietro Cervoni per l’Associazione Cuochi di Roma

La ricetta del raviolo ripieno di Amatriciana sarà poi in vendita nei supermercati per raccogliere fondi a favore del Comune di Amatrice.
Tutti i proventi, tolte le spese vive, saranno donati al termine del Galà al Sindaco di Amatrice.
L’offerta partirà da 50.00 euro a persona.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al numero 3408288154 / emergenze@fic.it
Gli Chef hanno già pronte le loro padelle, impossibile mancare.


domenica 11 dicembre 2016

Biscotti allo zenzero... Per quanti modi di fare e rifare


Ultimo incontro dell'anno e, a Natale, cosa c'è di più classico e appropriato all'evento se non i biscotti allo zenzero?. Sarò sincera: non li avevo mai fatti, "bloccata" forse dai dubbi sull'utilizzo delle spezie considerando che ai miei non piacciono quest'ultime. E' proprio per questo motivo che mi sono sorpresa a vedere i miei figli divorarli uno dietro l'altro. Davvero buoni, e ringrazio Maria Vittoria e il suo Braccio Destro per la ricetta, nonchè la cuochina e le sue ideatrici Anna e Ornella per offrirmi l'opportunità di aderire a questa raccolta di ottime ricette. Potevo seguire la ricetta così com'era? Naturalmente no; dopo aver studiato la ricetta con attenzione, finisce come al solito che la stravolgo senza accorgermene. Sarà la fortuna della prima volta; sarà che sono talmente buoni che qualsiasi sia il procedimento risultano perfetti. Metto il mio procedimento e Qui l'originale.


martedì 8 novembre 2016

Vellutata di funghi misti con zucca e castagne


Siamo in autunno inoltrato; la temperatura esterna è bassina per quel che riguarda il Friuli. In questi giorni, tra l'altro, la pioggia e il brutto tempo la fanno da padrone e...cosa c'è di meglio di una vellutata con i prodotti che ci regala l'autunno. Una vellutata a chilometro e costo zero: la zucca, donata da un amico e collega di mio figlio; i funghi, raccolti da un mio consuocero (sicuri e fatti controllare); le patate, donate dalla mia fornitrice ufficiale di verdura (me ne ha regalate una cassetta perché troppo piccole e invendibili, ma buonissime); le castagne, raccolte nelle lunghe passeggiate con mio marito (un lavoraccio a pulirle, ma si possono trovare già pulite e lessate); delle fette di pane nero avanzato.


martedì 18 ottobre 2016

Plumcake alle nocciole



Davanti al portone di casa mia fa capolino un grosso albero di nocciole che vengono puntualmente raccolte, una volta cadute, da mio marito. Richiedono poi, in realtà, un lungo lavoro: sbucciarle; metterle in forno lasciandole qualche minuto; toglierle e sfregarle con le mani per togliere loro la pellicina. E secondo voi chi dovrà farlo questo piacevole lavoro? Non tutto il male viene per nuocere visto che, ho rifatto un dolce, postato anche Qui. Devo per onestà ribadire che la ricetta proviene dalla fantasia di mia sorella Marisa.


domenica 9 ottobre 2016

Pisarei e fasò... Per quanti modi di fare e rifare




 E' arrivato l'autunno e con questa ricetta, lo celebriamo alla grande. Ricetta di Elena, scelta per questo mese dalla cuochina coadiuvata da Anna e Ornella. Elena ci racconta che questa è la versione della nonna ed è una antica ricetta piacentina; addirittura si pensa abbia origini dal medioevo. Naturalmente all'epoca non veniva usato il pomodoro, introdotto dalle Americhe molto più tardi. Venivano usati anche gli scarti del maiale come lardo e cotiche (che ho omesso). Sicuramente nella cucina contadina povera, questo, era un modo per non buttare nulla e per consumare il pane secco. Si racconta che anche i fagioli erano diversi da quelli usati oggi. Si narra anche che in famiglia, quando veniva presentata la futura sposa, la suocera guardava che il pollice avesse delle piccole callosità; questo significava che sapeva fare con precisione i pisarei. Devo ammettere con onestà che non li avevo mai fatti, perciò sarei rimasta zitella. Mio figlio se n'è portato via una padellata; significa che poi, tanto male, non sono andata. Vabbè parliamo della ricetta. La mia si diversifica dall'originale: ho voluto alleggerirla facendo fare una prima lessatura ai fagioli, rendendoli così più digeribili. Vi racconto così la mia ricetta. Ho anche abbinato un Bonarda, vino emiliano romagnolo


domenica 11 settembre 2016

Stoccafisso in buridda... Per quanti modi di fare e rifare




Torniamo rilassate dalle vacanze e ci ritroviamo tutte, la Cuochina Anna, Ornella, amiche blogger e non, in Liguria da Carla Emilia, per rifare lo stoccafisso in burrida. Carla Emilia ci racconta che a Genova si dice che: "u stocchefisce vive inte l'egua, ma u deve mui inte l'euio", che significa "lo stoccafisso nasce nell'acqua ma muore nell'olio". Questo indica l'unione tra l'olio di Liguria e il merluzzo secco proveniente dal mare del nord ed anche, che questo pesce, per essere gustato al meglio, ha bisogno di essere ben condito. Questa preparazione viene anche chiamata "stoccafisso accomodato". L'origine del nome buridda sembra derivi dall'unione di una parola araba e dal termine provenzale bourride. Un piatto amato da tutti in Liguria, dai più ricchi ai più poveri. Ho mangiato questo piatto buonissimo a Spotorno, durante una vacanza. Ho passato dei giorni indimenticabili in questo paradiso, altrettanto indimenticabile e, per questo, ho voluto riprodurre questa ricetta come mi è stata gentilmente donata dallo chef del ristorante. La versione di Carla (che proverò senz'altro) la trovate Qui.


giovedì 4 agosto 2016

Tortini di zucchine


L'orto della mia "fornitrice"ufficiale di ortaggi sta dando il meglio di se. Tra le tante verdure c'è il culmine delle zucchine. Le ho già cucinate in mille modi essendo un ortaggio molto versatile e, quindi, cercavo una ricetta non banale, e allo stesso tempo facile e sfiziosa. Quest'ortaggio si presta a molte preparazioni; un esempio: unendo delle foglie di basilico diventano un ottimo condimento per la pizza. Girando per il web, poi, sono arrivata sul sito della Galbani e ho scoperto questa ricetta della torta di zucchine così ho deciso di realizzarne una mia versione. Avevo le zucchine freschissime, appena raccolte, piccole e tra queste qualcuna più grandicella. Dal momento che la ricetta trovata  prevede molte varianti, ho preso la palla al balzo e ho usato queste più grandi, tagliate a fette verticali per foderare gli stampini e le piccole, tagliate a rondelle per il ripieno. Per farne un piatto leggero ho cotto al forno anche le fette.


lunedì 1 agosto 2016

Inaugurazione del PALAGURME'


Foto di Fabrice Gallina
Palagurmè, o meglio, centro esperienziale del gusto, questo è quello che è stato inaugurato a Pordenone il 20 luglio 2016. Grande evento, tanta gente...impossibile mancare! A presentare la serata Fabrizio Nonis, conduttore televisivo e gastronomo, ospiti d'onore lo chef Andy Luotto e lo chef Hiro, che hanno deliziato i presenti con originalissimi e "gustosissimi" cooking show.
Nella Pordenone di oggi, curiosa, allegra, con uno sguardo rivolto al futuro, sempre pronta a intraprendere nuove sfide, Emanuele ed Enrico De Biasio, due imprenditori, hanno maturato, due anni fa, l'idea di questo progetto unico e avveniristico, che oggi è divenuto realtà.
Ma che cosa è Palagurmé?
Emanuele De Biasio ha detto: "Una struttura dedicata alla formazione degli operatori del mondo del'Ho.Re.Ca., uno strumento per aiutarli a crescere e a cercare e creare l'eccellenza nel loro settore". Due piani, 600 metri quadri, 5 aree tematiche, cooking show, vinoteca, birroteca, bartender e spirits, ma anche sala convegni e soprattutto corsi di formazione. Presente l'Assessore Regionale alle risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli, che ha ribadito la necessità di valorizzare il Friuli e le sue eccellenze. Ha anche rivolto un plauso ai due giovani imprenditori per la loro scelta coraggiosa senza il ricorso all'intervento pubblico.
In rappresentanza dell'Amministrazione Comunale, Emanuele Loperfido, assessore alle attività produttive, che ha voluto vedere in Palagurmé lo strumento per far conoscere la città, per non parlare più solo di "made in Italy", ma anche di "made in Pordenone".
Sei le parole chiave di Palagurmé: prodotti del territorio, qualità, cultura, unicità nel nord-est, emozione, esperienza unica.
Semplici parole che unite insieme creano quello che sono la filosofia e il progetto di Palagurmé.
Non mi dilungo oltre e vi invito ad andare a conoscerlo!


martedì 26 luglio 2016

Spaghetti di zucchine con emulsione di basilico e noci



Da quando seguo una dieta ipocalorica, sono diventata una fan della dieta Mediterranea. Senza patire la fame, anzi mangiando a sazietà, in tre mesi ho perso 10 chili. Questa è una delle ricette che compaiono spesso sulla mia tavola e anche i miei commensali ne sono entusiasti. E' indispensabile l'accessorio per fare gli spaghetti, ma ormai è un attrezzo che si trova dappertutto ed è alla portata di tutti.
Gli ortaggi conditi con l'olio extravergine di oliva e la frutta, anche quella secca, occupano il primo posto nella piramide della dieta Mediterranea. Questo perché apportano in buona quantità sostanze nutrienti come vitamine e minerali.
Un congruo consumo di verdura di stagione riduce inevitabilmente l'apporto calorico essendo ricca di fibra, che dà sazietà. La frutta secca e in particolare le mandorle fanno parte della dieta mediterranea; contengono proteine con buon apporto di aminoacidi. Viene consigliato di consumare circa 15 grammi di frutta secca al giorno perché apportano una buona quantità di acidi grassi monoinsaturi, polinsaturi e basso contenuto di acidi grassi saturi. Anche l''olio d'oliva extravergine ha un buon equilibrio tra acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi. E' antiossidante e aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari.


domenica 10 luglio 2016

Erbazzone ovvero Scarpazzoun alla reggiana... Per quanti modi di fare e rifare




Siamo arrivate nella cucina di Daniela per l'ultima ricetta, prima delle ferie estive. Ci siamo tutte: la cuochina, Anna, Ornella tutte le amiche blogger e non. Ormai. e finalmente aggiungo, è scoppiata l'estate e, accendere il forno non è proprio il massimo ma con una tale delizia lo si fa volentieri. Daniela ci racconta questa ricetta che, per lei, rappresenta il piatto reggiano per eccellenza ed espressione della tradizione contadina. Sembra che il nome scarpazzoun derivi dalla parte bianca della bietola, chiamata anche scarpa dalla "rezdora" (il nome della padrona di casa emiliana). In sostanza è una torta salata, composta con due dischi di pasta fatta in casa e molto sottile, con un ripieno di bietole,uova e tanto parmigiano.
 Più volte ho parlato del mio figliolo vegetariano per cui mi vedo costretta a fare delle modifiche, omettendo il lardo e lo strutto. Ho anche adoperato tutte bietole dell'orto.


martedì 5 luglio 2016

Panino con polpetta di rana pescatrice

Orgogliosa che questo mio panino sia arrivato primo nella sezione "Piatto unico" al contest 


Molti associano la parola dieta alla tristezza senza, però, rendersi conto che si possono mangiare e far mangiare ai bambini dei cibi "allegri" oltre che sani; se poi, il pane viene prodotto in casa abbiamo la certezza di quello che mangiamo. Nello specifico, ho impiegato la rana pescatrice per la sua stagionalità, ma si possono usare diversi tipi di pesce: scorfano, merluzzo, dentice e tutto il pesce azzurro. Le proprietà nutritive della rana pescatrice sono molteplici. E' un pesce poco calorico e contiene grassi polinsaturi appartenenti alla famiglia omega-3. Inoltre è quasi esente dal colesterolo. Ha un buon apporto di potassio e di vitamina D che regola calcio e fosforo.Un panino adatto per la pausa pranzo, associato a delle verdure di stagione colorate: pomodori, cipolla rossa, insalata verde. I pomodori, poveri di calorie ma con alto potere nutrizionale e ricchi di licopene, antiossidante naturale. La cipolla, dalla sua, ha molte proprietà nutritive e anche curative; contiene vitamine, oltre a ferro potassio; è diuretica e adatta ai diabetici  La piramide alimentare, tra l'altro concede un bicchiere di vino. Per completare il mio panino ho preparato una "finta" maionese con yogurt; definirla maionese è un eufemismo: è un'emulsione di yogurt, olio extravergine e senape.


domenica 12 giugno 2016

Pane e panelle... Per quanti modi di fare e rifare

La temperatura esterna, nonostante sia già la metà di giugno, non è ancora così mite e gradevole, almeno qui da noi in Friuli. Per questo, ho acceso il forno volentieri per riprodurre questi panini proposti da Silvia. Ci ritroviamo tutte amiche cuochine e non, naturalmente insieme alla cuochina, alle sue ideatrici Anna e Ornella per rifare questo delizioso street food Palermitano. Non l'avevo mai fatto, però l'avevo mangiato a Catania; mangiando questo panino avevo avuto la sensazione che ci fosse del limone all'interno e così ne ho messa qualche goccia. Devo anche ammettere che ho fatto i panini che solitamente faccio per gli hamburger. Un impasto diretto ma a lunga lievitazione mista (in frigo e a temperatura ambiente).


lunedì 6 giugno 2016

La Fragola Friulana:Un Tesoro Tutto da Scoprire e Valorizzare



Lunedì 23 maggio, nelle sale del ristorante "Da Nando" a Mortegliano, si è tenuto l'evento : il PREMIO FRAGOLA FRIULANA 2016, che ha visto la partecipazione di sedici produttori regionali del prezioso frutto. Ognuno dei produttori in concorso ha portato una o più varietà di fragole coltivate in regione: dalle più diffuse "Clery" e "Joly", alle apprezzate nuove "Dely" e "Sibilla", fino alla novità in assoluto, la rifiorente "Murano" che si è aggiudicata una terzo posto ex aequo.
Enrico Fadini, organizzatore dell'evento e tecnico agronomo di Salvi Vivai di Ferrara, ha spiegato:
"...Queste varietà di fragole passano dai dieci ai vent'anni di valutazione in vivaio. Assaggiamo solo oggi il risultato di quindici anni di selezione, sempre con l'attenzione al chilometro zero. Abbiamo puntato molto sulla creazione di una fragola consistente, buona e gustosa. E oggi presentiamo anche una varietà rifiorente, la Murano, che è una delle più importanti novità del settore...".
Per quanto riguarda la classifica finale, stilata da un team di giornalisti e food blogger (io c'ero!...:-)..), ha visto due produttori classificarsi ex aequo al terzo posto: Daniela Sgubin, con la rifiorente "Murano" e Luciano Olivo con la "Joly". Al secondo posto si è classificata l'azienda di Ivano e Flavio Mondini con la fragola "Dely" mentre il primo posto se l'è aggiudicato una fragola "Clery" del produttore Stefano Gattesco.
Il co-organizzatore dell'evento, Ivan Uanetto, titolare della Trattoria Da Nando, parlando della cucina ha precisato: "Noi abbiamo sempre dato tanta attenzione al territorio. Oggi continuiamo a farlo nella convinzione che sia finito il tempo della cucina destrutturata e degli esperimenti. La cucina torna quella della tradizione, quella vera; per fortuna ci sono ancora agricoltori che scommettono su queste produzioni". 
Come non parlare della cena a base di fragole offerta dal signor Ivan Uanetto?


venerdì 20 maggio 2016

L'Insolito Moret... quanto mi piace



A voi, che siete ormai soliti vedermi come una "giramondo", sempre alla ricerca di profumi e sapori, voglio dire che questa volta la mia valigia è rimasta chiusa; eh si, perché sono andata a soli due passi da casa, a Udine.
Città multicolore ricca di un antico passato, Udine, dove, dal 1905 la famiglia Marini gestisce Là di Moret, un tempo una semplice osteria dove si sostava per fare riposare i cavalli sulla strada Pontebbana che andava a Tarvisio e in Carinzia, oggi un elegante albergo e ristorante. L'evento in questione era imperniato sul nuovo menù e l'inaugurazione della nuova location che, non a caso si chiama "Insolito Menù". Una cucina tradizionale ma rivista in chiave moderna, adatta ad una pausa pranzo veloce piuttosto che al semplice aperitivo. Si inserisce all'interno del più conosciuto Là Di Moret, con il suo Fogolar.
Questo è una rivisitazione e valorizzazione del territorio; una cucina in continua evoluzione. Ci viene illustrato con un video, la ricerca dei prodotti dalla natura, dai piccoli produttori, del biologico e delle lavorazioni naturali.


giovedì 12 maggio 2016

Riso tiepido con verdure... crudo di asparagi e trota affumicata


Ritrovarsi con il frigo pieno di verdure freschissime...e...immediatamente scatta l'idea di un'insalata di riso. Il clima non invita ancora ad un'insalata fredda e quindi,  perché non tiepida con un crudo, che ricordi l'estate? Avevo degli splendidi asparagi bianchi e ho deciso che il crudo sarebbe stato con loro. Naturalmente ho usato solo le punte. Avevo anche bisogno di qualcosa di più "stuzzichevole" e allora ho pensato alla trota affumicata, che bene si abbina agli asparagi e alle verdure.


domenica 8 maggio 2016

Passatelli in brodo emiliani... Per quanti modi di fare e rifare


Da molto tempo volevo fare questa ricetta, ma non trovavo mai il momento per cercare e, soprattutto, comprare lo schiaccia passatelli. Devo confidarvi che qui in Friuli non è stato semplice trovarlo, ma, come si suol dire: chi la dura la vince e ce l'ho fatta. Per esserci riuscita nell'esecuzione della ricetta ringrazio: Susanna, la cuochina, Anna e Ornella.  Devo anche ammettere che il titolo della ricetta trae in inganno dato che i miei passatelli, in realtà, sono asciutti. Il giorno prima avevo preparato il ragù di soia (per il figlio vegetariano), e quindi, con il beneplacito della cuochina, ho modificato la ricetta. Susanna, ci racconta che la tradizione emiliana vuole che i passatelli, a Natale, vengano lessati in un buon brodo di cappone. Prima di condirli li ho lessati in un brodo vegetale.


lunedì 2 maggio 2016

Gulasch di soia


 
Avevo dei pregiudizi nell'usare la soia per il gulasch ma, avendo un figlio vegetariano, ho abbracciato per amore, uno stile di vita a me sconosciuto. Dal ragù allo spezzatino, al gulasch e alle polpette. Un gusto piacevole e molto simile alla carne; e per gli onnivori come me, alternare alla carne diverse altre fonti proteiche è stato un aspetto non da poco; aggiungiamo che è salutare oltre che nutriente. E' stato apprezzato anche dagli altri componenti della famiglia che definire onnivori è riduttivo: carnivori "preistorici" è la corretta definizione.


martedì 26 aprile 2016

Zuppa di zucca e porro

Mi dirigo verso la cantina-dispensa, quando sento una vocina che chiama; mi avvicino e vedo l'ultima zucca dimenticata. Penso subito a cosa farne nel caso fosse ancora salvabile. Quindi non perdo tempo e la taglio: fortunatamente è perfetta! Qui da noi, in Friuli, la temperatura non è ancora così mite; è quindi adatta ad una zuppa, (io la mangerei anche d'estate). Non ci penso su. Aprendo il frigo trovo il provolone dolce che avevo comperato per un'altra preparazione; lo uso, assieme a dei porri che avevo da consumare. Insomma diciamo che è nata una ricetta dopo una congiunzione astrale positiva.


martedì 19 aprile 2016

Ossibuchi alla "quasi" milanese


"Questo è un piatto che bisogna lasciarlo fare ai Milanesi, essendo una specialità della cucina lombarda". Così esordisce Pellegrino Artusi tentando di spiegare la ricetta e continua:"Intendo quindi descriverlo senza pretensione alcuna, nel timore di essere canzonato. Penso: se l'Artusi non si sente in grado di riprodurre alla perfezione la ricetta, chi sono io per essere sicura che sia quella giusta? Inoltre, fino a qui, non ho seguito alla lettera alcuna ricetta, rielaborando sempre a modo mio. Devo convenire che sono stati molto apprezzati. Li ho accompagnati con due contorni: un semplice purè di patate e delle verze ripassate in padella. Annaffiati con un buon merlot del Friuli.


venerdì 15 aprile 2016

Risotto con asparagi e canestrelli


Finalmente è arrivata la primavera e con essa, sui banchi del mercato, si trovano finalmente le verdure che mettono "allegria". Piselli, fave, agretti e asparagi. Più volte ho parlato degli asparagi bianchi del mio territorio; recentemente si possono trovare anche quelli verdi. Questi, nello specifico sono quasi selvatici. Girando per il mercato poi, oltre a trovare questi gustosi asparagi, sul banco del pesce vedo dei canestrelli. Subito mi torna alla memoria una ricetta che mio fratello faceva spesso... insomma, la ricetta della mia famiglia d'origine. Potevo non rifarla? Ho apportato qualche modifica alleggerendola dai grassi, visti i tempi moderni. I canestrelli sono dei molluschi bivalve; molto somiglianti alle capesante ma sono più piccoli e anche più economici. Si trovano anche già sgusciati e puliti, l'importante fare attenzione alla polpa che sia soda e bianca.


domenica 10 aprile 2016

Panzarotti..Per quanti modi di fare e rifare



Per svariati motivi, e non sempre piacevoli, arrivo all'appuntamento sul filo di lana. Questo mese ci troviamo nella cucina di Anna per rifare i suoi panzarotti dedicati alle donne del sud (e non solo). Paragona questi panzarotti, che noi ci accingiamo a riprodurre con le amiche blogger e non, con la cuochina, con Anna e Ornella, alle donne generose del sud. Tra queste un'attrice, che lei ama molto: Pupella Maggio, che spesso ha contribuito a rendere dei capolavori le opere di Eduardo De Filippo. A leggere il racconto di Anna mi hanno attraversato la mente tutte le donne della mia famiglia. Donne che hanno dovuto lottare, in tempi di guerra (mia madre ne ha vissute due) con la miseria;
pensiamo alla ricetta che, seppur golosa, è molto semplice. Ho più volte affermato che amo la cucina casalinga, semplice (non banale) e rustica. Ecco, questi panzarotti mi rappresentano.


martedì 22 marzo 2016

Parmigiana di carciofi



Ci risiamo con le offerte. Con mio marito, il sabato, solitamente vado al mercato scoperto. Ci sono bancarelle di ogni genere. Noi (il marito) sostiamo sempre davanti a quelle che vendono cibo, soprattutto frutta e verdura. Sabato scorso, sulla bancarella preferita c'erano dei magnifici carciofi romani; li vendevano a mazzi di 20 ad un prezzo veramente irrisorio. Cercavo di fingermi disinteressata; non lo ero, sinceramente, ma pensavo a tutto il lavoro che mi avrebbe atteso. Credete che mio marito ci abbia pensato due volte? "Fermati-grida- guarda che meraviglia". Per farla corta li abbiamo comperati. A casa, poi, ho dovuto pensare ad un modo in cui prepararli. Siamo in due, si, ma ci sono anche i figli che possono aiutare e quindi: perché non fare una bella parmigiana? L'ho fatta in modo tradizionale cioè friggendo. Alla fine, mia nuora ha espresso il desiderio di avere una teglia solo per sé!!!


domenica 13 marzo 2016

Tsourèki... Per quanti modi di fare e rifare


Si avvicina Pasqua e, con la cuochina, Anna e Ornella , amici blogger e non, siamo ritornati in Grecia. Avevamo già incontrato Marina a dicembre per rifare la Vassilopita di nonna Andromaca e ora rifaremo il dolce di Pasqua, sempre della sua nonna. Racconta Marina che l'usanza di fare questo dolce in questa ricorrenza, è relativamente recente, visto che è arrivata agli inizi del '900 con i profughi dell'Est. Tra questi c'erano appunto anche i suoi nonni paterni. La forma originale era rotonda ma poi con il passare degli anni è arrivata la treccia. Rispetto alla ricetta originale ho dimezzato le dosi; ho diminuito di molto il lievito per cui la lievitazione è stata lunga e mista (frigo e temperatura ambiente). Ho eliminato le spezie (non piacciono a casa) e ho aggiunto il succo di arancia e arancia candita tritata. Per l'originale  Qui.


lunedì 7 marzo 2016

Risotto cavolo nero e seppie

Da una precedente preparazione mi era avanzato un gambo di cavolo nero; da un'altra tre seppie crude. I neuroni (periodo molto proficuo) hanno iniziato a dare il meglio. Come non tradurre questi "avanzi" in un gustoso piatto? La mia passione per i risotti ha prevalso... et voilà. Questa ricetta aspetta da diversi giorni di essere postata; ho deciso di farlo ora, non fosse altro perché amo la stagionalità dei prodotti (che senso avrebbe postarla in maggio?).


martedì 1 marzo 2016

Zuppa di pane di nonna Noemi



Oggi, settimo anniversario del mio blog! C'è chi festeggia con torte e chi con...zuppe. Quale miglior modo di festeggiare se non con la zuppa di nonna Noemi? Premetto che non è la mia, di nonna, ma di un caro amico di mio figlio; un maremmano docg (denominazione di origine controllata garantita). Dopo aver esercitato per 40 anni la professione di chirurgo, si è dato, ora, a tempo pieno (o quasi) ad altre due delle sue innumerevoli passioni: la cucina e l'enologia. Grande intenditore di vini e altrettanto grande gastronomo. Ha rivisitato questa zuppa anno dopo anno, apportando piccole modifiche qua e là, cercando di migliorarla, ed essere, per alcuni aspetti, al passo con i tempi. Lui la chiama anche "zuppa di Natale" visto che la prepara per i suoi amici a ridosso della santa festività. Mio figlio me ne ha parlato con entusiasmo descrivendomi quanta bontà fosse racchiusa in questa zuppa. Come potevo reagire se non rifacendola? E dunque, si è fatto prestare la pentola (che potremmo chiamare marmitta). Metto la quantità di ingredienti come da originale (per 25 persone). Se volete provarla, fate voi le proporzioni a vostro bisogno. Aggiungo anche gli orari dei passaggi così come li ho ricevuti.


domenica 14 febbraio 2016

Le graffette di patate... Per quanti modi di fare e rifare

 

Lo so, carnevale è finito ma...noi amiche blogger (e non), con la cuochina, Anna e Ornella, vi offriamo queste dolci graffe di Anisja per festeggiare S.Valentino. La leggenda, o la storia del Santo, vescovo cristiano è controversa: dopo aver rifiutato di convertirsi al paganesimo, Claudio, imperatore del terzo secolo dopo Cristo, lo fece imprigionare dopodichè fu lapidato e decapitato. Non sappiamo come, e perché,  fu "consacrato" patrono degli innamorati; una leggenda narra che consacrò l'unione tra un pagano e una cristiana.Ora noi lo festeggiamo mangiando queste delizie. A questo proposito ne ho fatte alcune proprio a forma di cuore. Personalmente ho fatto alcune prove arrivando a queste dosi di impasto. Per l'originale vi rimando Qui.


mercoledì 10 febbraio 2016

Bigoli freschi in salsa


Anche questa, come tutte le ricette della tradizione veneta, è una ricetta della memoria: tramandatami da mia madre, veneta doc. I "bigoli" sono degli spaghettoni lavorati nel torchio, chiamato appunto: bigolaro. La ricetta originale prevede che i bigoli siano fatti con grano tenero e acqua. Ora si usa anche una parte di farina di grano duro, per aumentarne la resistenza in cottura.
Esistono però molte varianti: usando, ad esempio, la farina di grano saraceno si ottengono i cosiddetti "bigoli mori", una specialità di Bassano del Grappa; un'altra variante è quella fatta con l'uovo nell'impasto e si usa fresca.
Tradizionali sono anche i vari sughi; i più conosciuti sono: bigoli in salsa (si tratta di un condimento fatto con cipolla e sarde sotto sale (bigoi co' e sardee) e altrettanto famosi sono i bigoli conditi con un ragù bianco di anatra (bigoi co' l'arna). Nella mia famiglia d'origine, c'era la tradizione di fare i bigoli in salsa (con le alici sotto sale) ogni mercoledì delle ceneri. Da bambina non apprezzavo particolarmente questa pasta ma crescendo, ho imparato ad amarla, tanto che continuo a rispettare questa tradizione.
Devo dire che non solo rispetto la tradizione della giornata particolare ma siccome piace molto ai miei nipoti (al contrario di me che, alla loro età, la odiavo), faccio spesso i bigoli in salsa di acciughe. Cambio leggermente la preparazione, visto che uso le acciughe sott'olio preparate da me. Compero le alici sotto sale e, dopo averle dissalate, le metto in un vaso coprendole con olio extravergine. Questa ricetta, nello specifico, l'ho fatta con i bigoli freschi all'uovo, comperati pronti.


venerdì 5 febbraio 2016

Chutney cipolle e zucca

Di origine indiana, conosciuto in tutto il mondo, molto usato e apprezzato in Inghilterra, il chutney è una confettura di verdure agrodolce, adatta alla conservazione. Il più conosciuto è il chutney di mango, ma la frutta e le verdure che si prestano a questa preparazione sono infinite. 
Si accompagna, sovente, al riso bianco, alle carni e anche ai formaggi. Gli ingredienti che metto sono per 3 vasi da 500 grammi.


venerdì 29 gennaio 2016

Jota Triestina... a modo mio


La Jota è una minestra a base di fagioli, crauti (capuzi garbi, cappucci acidi). Viene arricchita con carne di maiale affumicata o, in alcuni casi, con le cotiche. Questa versione è diffusa nelle province di Trieste e Gorizia; la stessa, peraltro,  si può trovare in Slovenia e anche in Istria. Nei mercati triestini si trovavano i cappucci in grosse mastelle (tinozze di legno), dove venivano lasciati fermentare. Anche in Friuli e in Carnia era molto diffusa ma come piatto povero e di recupero. Veniva preparata con la rapa messa nella vinaccia (brovade, al posto dei crauti). C'era un detto popolare che veniva usato dai vecchi, costretti a mangiare spesso questa minestra: "simpri jote, simpri jote e mai polente e lat" (sempre jota, sempre jota e mai polenta e latte). Nelle zone di Trieste invece si usa ancora molto e viene molto apprezzata. Mio marito ricorda la jota con la brovada che faceva sua nonna. Ho scelto però di fare la versione triestina e, confermo sia una minestra particolare sì, ma molto buona. Ho scelto inoltre di alleggerirla. Questa è la mia versione.


lunedì 18 gennaio 2016

Tortini arancia e cioccolato

Ho provato a riprodurre  in versione mono porzione, un dolce molto apprezzato a casa mia: la torta arance e cioccolato. Questa è una ricetta "passata" dalla mamma di mia nuora. Come al solito ho fatto delle modifiche (è più forte di me...;-)...).Occorrono delle arance biologiche che, a me ogni inverno arrivano dalla Calabria: la "washintgton navel". Le arance oltre ad essere un alimento importante, è anche terapeutico. Oltre alla vitamina C riduce il colesterolo cattivo e favorisce la digestione e da non sottovalutare la loro versatilità che va dal dolce al salato.


sabato 16 gennaio 2016

Orzo e fagioli friulana



Vi chiederete: perché "friulana"? A dire il vero sarebbe carnica (una zona del Friuli); nello specifico gli ingredienti provengono da Sauris. Ho usato i fagioli borlotti di montagna e lo speck, appunto di Sauris. Sauris o Zahre nel dialetto del posto, è il comune più alto del Friuli Venezia Giulia.
Lo speck di Sauris è ottenuto da una coscia disossata di suino che successivamente viene salata, leggermente affumicata e stagionata. I fagioli conosciuti come "borlotti di Carnia" hanno una forma quasi tonda e molto adatti per diventare fagioli secchi; si possono sbucciare e congelare, come questi miei. Il fagiolo è un legume molto usato dai vegani e vegetariani per il loro ricco contenuto di proteine sopratutto se unito ai cereali. E' anche adatto ai diabetici, grazie al basso contenuto glicemico.



domenica 10 gennaio 2016

Bacalà mantecato






La mia è una ricetta della "memoria" (quella rimasta) che ho chiamato "bacalà mantecato di Tosca".
Dovuta precisazione: Tosca era mia mamma. Veneta di nascita, friulana d'adozione, teneva molto alle sue origini venete e, allo stesso tempo, onorava le tradizioni della terra che l'aveva ospitata. Inoltre voglio precisare che il titolo non è un refuso, ma in Veneto lo si pronuncia proprio così. Per quanto riguarda il nome bisogna fare chiarezza. In Veneto e in Friuli si parla di baccalà  intendendo lo stoccafisso, mentre dovrebbe intendersi il merluzzo conservato sotto sale. Si parla dello stesso pesce ma con diverso trattamento di conservazione. Nello specifico ho usato lo stoccafisso comperato già bagnato. La ricetta originale vorrebbe essere pura, senza aggiunta di altri ingredienti ma la mia mamma lo arricchiva con il latte e il mio è arricchito anche con la panna. Se lo servite come un secondo piatto questi ingredienti bastano per 6 persone; se invece lo presentate come antipasto o finger food, potreste servire anche 10 persone. Potete inoltre presentarlo con polenta grigliata o pane bruschettato.


venerdì 1 gennaio 2016

Tortini con lenticchie


Questa mia ricetta, oltre ad utilizzare degli ingredienti della mia tradizione famigliare, vuole essere un suggerimento sull'impiego degli avanzi. "Piccoli avanzi, grandi piatti"...così diceva mia madre. Questo è il motivo per cui non potrò mettere il peso degli ingredienti per la farcitura, ma solo per la pasta brisè.