mercoledì 25 luglio 2018

Paccheri in potacchio



Questa è una ricetta del "ricordo" e testimonia la mia passione per i primi piatti.

Un'estate a San Benedetto del Tronto, oltre a molte altre specialità  ho potuto degustare la coda di rospo (o rana pescatrice) in "potacchio" che ho rivisitato unendola alla pasta, questa volta ho scelto dei paccheri.

San Benedetto del Tronto, comune della provincia di Ascoli Piceno, si trova lungo la costa Adriatica delle Marche. Una zona turistica di eccellenza e un importante centro di pesca.
Il "potacchio" prende il nome dalla pentola in cui viene cotta la preparazione. Essenziali per le preparazioni in "potacchio" sono: il rosmarino e l'aglio. La cucina marchigiana risente delle "contaminazioni" di diverse regioni: la Romagna, il Lazio, l'Umbria e l'Abruzzo.


domenica 8 luglio 2018

Fregola con... Per quanti modi di fare e rifare




Il tempo corre veloce; siamo così arrivati all'ultima puntata prima delle vacanze. Ritorneremo a settembre con la cuochina, Anna e Ornella per proporvi nuove sfiziose ricette. Come avrete notato, quest'anno abbiamo realizzato tutti primi piatti delle regioni della nostra magnifica Italia. Questa puntata, nello specifico, è dedicata alla Sardegna con una pasta tipica di questa regione: la fregola, o più correttamente fregula, nella lingua sarda.
Una pasta simile al cous cous visto che ha la forma di piccole palline e fatta con farina di grano duro e acqua. Viene lavorata a mano su un piatto largo e fondo e con uno sfregamento delle mani si ottengono delle palline, appunto, molto simili al cous cous. Vengono lasciate asciugare e poi tostate al forno.
La ricetta da condividere, confesso, sarebbe stata diversa ma devo ammettere che non amo cucinare e mangiare frutti di mare.
Mi piace raccontare questo aneddoto che ricorda il mio viaggio in Sardegna, precisamente a Villasimius. Quando partiamo per le vacanze devo stare attenta a come riempio la valigia, specialmente se si parte con l'aereo. Mio marito mi tormenta: "stai attenta al peso, altrimenti lasci i vestiti in albergo". Al ritorno, le valigie sono stracolme di cibo. Quando siamo andati in Sardegna, al ritorno, quasi perdevamo l'aereo per sistemare le cibarie nelle giuste borse. Abbiamo portato delle cose buonissime, tra cui la fregola


lunedì 2 luglio 2018

Grissini con farina di farro


Durante l'ultimo corso a cui ho partecipato indetto dall'"Associazione Cuochi di Udine" (di cui faccio parte)  tenuto dal maestro panificatore Cragnolini, tra le tante preparazioni sfiziose c'erano anche i grissini. Naturalmente poi, ho fatto le mie modifiche. La mia amica Maria Teresa mi aveva omaggiato della sua farina di farro, coltivato nel suo terreno in Molise e macinato a pietra; ho subito pensato di utilizzarla per questi grissini. Confesso di non aver impiegato questa farina "in purezza" ma l'ho lavorata insieme ad una farina di grano tenero di tipo 1 e di tipo 0, anch'esse macinate a pietra.

Il farro è un cereale antico e molto resistente, adatto anche ai terreni poveri. La farina è ottenuta con la macinazione delle cariossidi dei tre tipi di farro. E' un cereale che non necessita di concimi chimici in quanto molto resistente. Il farro essendo  ricco di fibre è particolarmente adatto ad una buona funzione intestinale. La sua farina è più digeribile dalla farina di frumento pur non essendo adatta ai celiaci contenendo il glutine.



*Il farro era il cereale più utilizzato nell’antica Roma, fino alla comparsa dei frumenti, grano tenero e duro, più produttivi e facilmente coltivabili. Inoltre i chicchi del grano erano liberabili dalla pula con semplice battitura, a differenza del farro, che necessitava di essere abbrustolito prima della macinazione.Esistono tre tipi di farro: monococco, dicocco e spelta. Il monococco, o farro piccolo, ancora coltivato in nord Europa ed ora anche in Italia, e noto col nome di einkorn, è il più antico antenato del grano, ed era proprio il farro più utilizzato nell’era repubblicana.Nello specifico si tratta di farro dicocco semintegrale; la granulometria è simile alla semola; al gusto sentori di nocciola e castagna.
*Notizie tratte dal blog di Maria Teresa