La cottura della fagiolina, date le sue piccole dimensioni, è in realtà semplice e non necessita dell'ammollo; è sufficiente lessarla in abbondante acqua per 45 minuti circa. Oltre ad essere adatta per le zuppe o per deliziose e gustose bruschette, si abbina benissimo al pesce.
Che dire del baccalà: un pesce che in passato era considerato un alimento per poveri. Un alimento che mi riporta indietro nel tempo, quando a casa mia era quasi d'obbligo mangiarlo il venerdì. Negli anni è stato rivalutato e quello fritto fa parte di piatti tradizionali del centro e sud Italia.
In Friuli e in Veneto viene chiamato baccalà quello che invece sarebbe lo stoccafisso. Il baccalà e lo stoccafisso sono lo stesso pesce, cioè il merluzzo, il nome viene dato dal tipo di conservazione: il baccalà è merluzzo sotto sale, lo stoccafisso è lo stesso pesce battuto ed essiccato. Tutti e due vanno ammollati. Solitamente, acquisto lo stoccafisso già ammollato; questa volta invece ho trovato già dissalato il baccalà che per questa ricetta è ideale.
Per questa ricetta oltre alla classica pastella con il lievito di birra, ho usato il panko: un pangrattato ricavato da un pane bianco giapponese. Questo pangrattato dona leggerezza ai fritti perché ingloba aria e così gonfiando fa scivolare i grassi.
Ingredienti per 2 persone:
Baccalà dissalato 300 g
Per la pastella:
Farina di riso 80 g
Vino bianco secco 20 ml
Acqua frizzante 100 ml
Lievito di birra secco 1 g
Pepe nero a piacere
Per friggere:
Pane grattugiato Panko q.b
Olio di semi di arachidi 500 ml
Per la vellutata:
Fagiolina 100 g
Olio extravergine d'oliva q.b
Il succo di metà limone
Procedimento:
Preparate la pastella mescolando il lievito secco alla farina. Unite il vino e l'acqua mescolando fino ad avere una pastella senza grumi. Aggiungete anche il pepe (se piace). Coprite con la pellicola e fate riposare per circa due ore.
Lessate la fagiolina, partendo da acqua fredda; per la cottura servono circa 45 minuti dal bollore. Scolate tenendo qualche cucchiaio d'acqua di cottura; mettete i fagioli in un contenitore ed emulsionate con olio extravergine d'oliva e qualche cucchiaio d'acqua con un frullatore ad immersione. Riducete in crema e continuando ad emulsionare aggiungete il succo di limone.
Togliete la pelle e le lische al baccalà, asciugatelo bene, tagliatelo a pezzi possibilmente uguali e immergeteli nella pastella. Fate scaldare l'olio a 170°, togliete il baccalà dalla pastella, passateli nel pangrattato e tuffateli nell'olio. Girateli più volte (se si dorano troppo velocemente abbassate la fiamma). Scolate e ponete il baccalà su una carta assorbente. Servite sulla crema di fagiolina calda e se volete il massimo abbinate con un Negramaro Rosato del Salento.
E mentre fotografiamo arriva l'esperto
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Fa piacere un commento, non necessariamente deve far rima con "complimento". Con mio disappunto, sono stata costretta a mettere la moderazione per intromissioni sgradevoli.