Tra le tante cose fatte ad un corso di pasticceria c'era anche questa buonissima torta. Devo ammettere che nel replicarla ho apportato delle modifiche, degli accorgimenti per "semplificarmi la vita". Vi assicuro che chi l'ha mangiata non si è accorto delle differenze (ammesso che le conoscesse). Cerco di definire la parola "streussel": una parola tedesca con "infiltrazioni" inglesi e che significa "spolverizzare grosse briciole". Dicevo che ho voluto semplificarmi la vita, in quanto l'originale aveva due impasti: una frolla sotto e le briciole con le mandorle. Io ho fatto un unico impasto che poi ho diviso in tre parti (due terzi per il guscio e il resto per le briciole).
giovedì 27 novembre 2014
Torta di mele con "Streusel"
Tra le tante cose fatte ad un corso di pasticceria c'era anche questa buonissima torta. Devo ammettere che nel replicarla ho apportato delle modifiche, degli accorgimenti per "semplificarmi la vita". Vi assicuro che chi l'ha mangiata non si è accorto delle differenze (ammesso che le conoscesse). Cerco di definire la parola "streussel": una parola tedesca con "infiltrazioni" inglesi e che significa "spolverizzare grosse briciole". Dicevo che ho voluto semplificarmi la vita, in quanto l'originale aveva due impasti: una frolla sotto e le briciole con le mandorle. Io ho fatto un unico impasto che poi ho diviso in tre parti (due terzi per il guscio e il resto per le briciole).
domenica 9 novembre 2014
Caronsei o casoncelli...Per quanti modi di fare e rifare
Stento a cederci che sia già novembre! Mi attraversa una sensazione di malinconia nel constatare come corra veloce il tempo. Mi consola il fatto di essere nella cucina di Nadia per rifare i suoi caronsei della Valcamonica. Siamo, come al solito, in tante amiche e, tra queste, la cuochina e le sue ideatrici: Anna e Ornella. Nadia racconta che questi tortelli li faceva da bambina, la domenica aiutando la nonna. Racconta anche che la sua nonna tritava tutto il ripieno a mano. Essendo anch'io nonna di quattro tesori, ho voluto fare tutto a mano (fuorché la pasta). L'impasto l'ho fatto fare dall'impastatrice e l'ho tirata con la macchinetta ("nonna papera?"). Dopo aver preparato il ripieno, mi sono subito resa conto di averne troppo, anche considerando di toglierne una parte per farli vegetariani. Così ho deciso di lavorare 600 grammi di farina e, con il ripieno eccedente, su consiglio di mio figlio (aiutante di turno) fare delle polpettine: buonissime sia vegetariane che non. Metto i miei ingredienti e il mio procedimento. Premetto che ho usato anche i ritagli della pasta. Per l'originale vi rimando Qui
martedì 4 novembre 2014
Polpette di lenticchie
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